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Paolo C. - La Verna/Assisi (agosto2011)
racconto di cammino

Eccomi qui, tre mesi dopo, a raccontare qualcosa dell’esperienza vissuta… Un’alba speranzosa fa da cornice alla mia partenza, il 9 agosto, da La Verna.

Le poche persone che, alla spicciolata, compaiono sul piazzale per recarsi alla preghiera del mattino mi catapultano in una dimensione “spirituale”.

E’ proprio questo che cerco, da quando ho deciso di intraprendere questo cammino, dopo numerose decisioni e altrettanti ripensamenti.

Ma alla fine ho deciso: La Verna – Assisi mi sembra un’ipotesi più che accettabile.
Mi attendo qualcosa, un segno, una chiamata, un sussurro... o più semplicemente la possibilità di stare con me stesso, con i miei pensieri, e provare a capire un po’ di più chi sono e dove voglio andare.
Sono giorni di fatica, di difficoltà; giorni in cui mi chiedo, come penso capiti a molti, “ma chi me l’ha fatto fare?”; giorni di sconforto e di conforto. Sì, c’è tanto di bello nel mio cammino.
Lo stare con me stesso, l’immersione nella natura, il sentire sulla pelle e in ogni parte del mio corpo che non sono qualcosa di separato dall’universo, ma parte di esso, con tutti i problemi e le gioie che questo può significare. La vita. Il potersi muovere.
Vedere. Sentire. Gustare.
Ci si ritrova di fronte alla meraviglia di riconoscere che ciò che riteniamo scontato, così scontato non è; e si ringrazia.
Si chiede un aiuto, una compagnia, un conforto, un consiglio. Si impara la responsabilità, nei confronti di se stesso prima ancora che rispetto agli altri.
Si conosce l’umiltà, l’accettazione dei propri limiti, il pensiero che siamo ben poco, anche nei confronti di un semplice soffio di vento; ma che quel poco che siamo, lo possiamo essere fino in fondo.

Sapere che altre persone stanno vivendo la medesima esperienza offre una spinta in più, e incontrarle è ancora meglio: la condivisione, il racconto, il semplice sfogarsi con chi vive la stessa esperienza aiuta molto.
E poi si possono incontrare persone con le quali il dialogo va oltre: si capisce che i dubbi, le domande, i pensieri, tutto ciò non appartiene solo a me; qualcun altro ha i miei stessi dubbi, domande, pensieri.
Non posso non ringraziare Daniela, un’anima bella che ha intersecato un breve (?) tratto del mio percorso: di cammino e di vita. Poi tanti altri segni, altre occasioni in cui mi sono fatto domande sul caso, sul destino, sulle coincidenze, su Dio.

E due lacrime, arrivando ad Assisi, per la sensazione, la consapevolezza, la certezza di essere stato accompagnato da Qualcuno.

Paolo C.

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